La truffa dei lingotti d'oro: un inganno da milioni di euro
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La truffa dei lingotti d’oro da milioni di euro: migliaia di vittime, come funziona

lingotti d'oro

Promesse di guadagni facili, una società fantasma e oltre 5.000 vittime. Dietro a una rete ben organizzata, si cela un sistema fraudolento che ha ingannato investitori in tutta Italia: la truffa dei lingotti d’oro.

Un sofisticato schema piramidale, basato su false promesse di guadagni elevati legati all’investimento in oro, ha coinvolto almeno 5.000 italiani, con un danno stimato superiore ai 60 milioni di euro. La presunta truffa dei lingotti d’oro, condotta tramite la società Global Group Consulting, è stata smascherata dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, su coordinamento della Procura di Milano.

lingotti d'oro

La truffa dei lingotti d’oro: un inganno da 60 milioni

Al vertice dell’organizzazione criminale, secondo gli inquirenti, ci sarebbe Samuel Gatto, attualmente latitante, insieme alla moglie. Le indagini, concluse il 20 gennaio scorso, hanno portato a un arresto in carcere, quattro ai domiciliari, 30 perquisizioni e il sequestro di 23 milioni di euro su tutto il territorio nazionale.

Come funzionava il sistema fraudolento 

Il meccanismo alla base della truffa si rifaceva in tutto e per tutto allo schema Ponzi, ma con un’apparente patina di legalità. I truffatori proponevano investimenti in lingotti d’oro con rendimenti fuori mercato: 4% mensile, 48% annuo. Secondo quanto emerso dalle indagini, solo il 15% dei fondi raccolti è stato effettivamente utilizzato per acquistare oro.

Il resto del denaro serviva a pagare i primi investitori, per dare l’illusione di un sistema funzionante, e per coprire i costi operativi della rete criminale. In realtà, l’obiettivo era uno solo: attrarre nuovi capitali. A confermarlo, anche l’avvocato Cristiano Cominotto, Managing Partner di A.L. Assistenza Legale:

“Il meccanismo fraudolento, secondo l’accusa, era mascherato da un sofisticato sistema societario e si avvaleva di una capillare rete promozionale, che utilizzava i canali social ed anche, e forse soprattutto, il passaparola, facendo leva sulla fiducia tra amici e parenti che, avendo già effettuato i primi investimenti, venivano inizialmente rassicurati da apparenti rendimenti”.

I numeri: 5.000 truffati in tutta Italia

La portata della truffa è imponente. Le querele si stanno sommando giorno dopo giorno, affollando gli uffici della Procura di Milano. Le vittime sono cittadini comuni, spesso attratti da post sui social e da testimonianze rassicuranti di chi, almeno inizialmente, aveva ottenuto dei rendimenti.

Il sistema era stato studiato nei dettagli per apparire legittimo: una piattaforma online, un’app, strumenti per effettuare richieste di prelievo – con tempi di attesa anche superiori ai 90 giorni – e persino una valuta interna da usare per servizi e beni di lusso.

Una testimonianza, apparsa su Reddit già lo scorso anno, raccontava di un caso emblematico: “[I truffatori] hanno creato un gruppo privato in cui circola una propria moneta con cui poter acquistare molti servizi. Questo mio amico ci ha buttato dentro 50mila euro ed io sono seriamente preoccupato che non lo rivedrà mai più… nonostante ci sia un’app, per prelevare i soldi si deve sempre fare richiesta, firmare dei moduli, rispedirli ed aspettare tra i 30 ed i 90 giorni. Tutto questo mi sa proprio di un enorme schema Ponzi”.

Un sistema di fiducia costruito sul nulla

A rendere ancora più insidioso il raggiro era la capacità persuasiva degli organizzatori, che riuscivano a trasformare un meccanismo truffaldino in una proposta d’investimento apparentemente affidabile. Il tutto basato su parole convincenti, grafici economici, referenze costruite ad arte e rassicurazioni condivise anche all’interno delle cerchie familiari.

“La gran parte dei fondi, secondo l’accusa, sarebbe stata utilizzata per remunerare i primi investitori secondo la logica dello “schema Ponzi” e per altre finalità – spiega ancora l’avvocato Cominotto – Inclusi i compensi per gli ideatori della presunta frode. Il meccanismo, che prevedeva anche l’uso di una valuta convenzionale interna per acquisti di lusso, appare congegnato per attrarre capitali e disincentivarne la restituzione”.

I reati contestati e lo scenario giudiziario

Le ipotesi di reato mosse dalla Procura di Milano sono gravi: associazione a delinquere, esercizio abusivo di attività finanziaria, truffa aggravata. Le indagini hanno avuto inizio ad aprile 2024, quando i primi investitori hanno capito di essere stati ingannati. La denuncia di uno di loro ha fatto scattare il domino che ha portato agli arresti.

La Guardia di Finanza ha individuato una rete attiva almeno dal 2017, ben radicata anche sul fronte della comunicazione digitale, con presenza online, social network, community private e promozioni virali. Il sistema, secondo gli investigatori, era pensato per durare a lungo e sfuggire ai controlli.

Resta tuttavia ancora irrisolta la questione principale: il presunto ideatore, Samuel Gatto, è latitante. Le autorità stanno lavorando per localizzarlo e approfondire i legami internazionali dell’organizzazione.

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ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2025 11:40

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